Cabergolina Sandoz: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Questa associazione deve essere evitata perché potrebbe avere come conseguenza un aumento dei livelli plasmatici di cabergolina. Se l’ecocardiogramma rivela l’insorgenza o il peggioramento di rigurgito valvolare, restrizione valvolare o di un ispessimento dei lembi valvolari, il trattamento con cabergolina deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.3). Tuttavia una persistente soppressione dei livelli di prolattina si è osservata per più mesi in alcuni pazienti. Troppo basso prolattina ha l’effetto opposto, irto diminuzione della funzione immunitaria, mancanza di appetito, depressione. Se si verificano tali effetti, si dovrebbe interrompere l’assunzione di cabergolina, fino a che non svanisce, riprendere un corso con meno dosaggio e la frequenza di somministrazione.

  • Non si hanno informazioni sull’escrezione del principio attivo nel latte materno, ma nei ratti cabergolina e/o i suoi metaboliti vengono escreti nel latte.
  • La cabergolina può provocare una riduzione dei livelli ematici di emoglobina e/o dei globuli rossi.
  • In studi su pazienti affetti da Morbo di Parkinson non si sono osservate interazioni farmacocinetiche con L-dopa e selegilina.
  • Non è possibile determinare con accuratezza se c’è un aumento del rischio in quanto non è stato incluso un gruppo di controllo.
  • Non si hanno informazioni sull’escrezione del farmaco nel latte materno; tuttavia si deve consigliare alle donne di non allattare in caso di non riuscita dell’inibizione/soppressione dell’allattamento con DOSTINEX.

Effetti indesiderati Quali sono gli effetti collaterali di Dostinex

Si raccomanda di effettuare un esame radiografico del torace in caso di un aumento anomalo e inspiegato della VES. Per aiutare nella diagnosi di disturbi fibrotici possono essere utilizzate anche misurazioni della creatina sierica. È stato riscontrato che l’interruzione della somministrazione di cabergolina dopo la diagnosi di versamento pleurico/fibrosi polmonare o valvulopatia provocava un miglioramento dei segni e dei sintomi (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni). Alcuni casi si sono verificati in pazienti già trattate in precedenza con dopaminoagonisti di natura ergolinica. Per questo motivo DOSTINEX non deve essere somministrato in pazienti con anamnesi o segni e/o sintomi clinici in atto di disturbi respiratori o cardiaci correlati alla presenza di tessuto fibrotico.

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L’uso di contraccettivi deve proseguire per almeno 4 settimane dopo l’interruzione del trattamento con cabergolina. Non sono disponibili informazioni circa l’interazione tra cabergolina e altri alcaloidi dell’ergot. Di conseguenza, l’uso concomitante di questi medicinali durante il trattamento a lungo termine con cabergolina è sconsigliato. Si consiglia il monitoraggio dei livelli di prolattina nel siero a intervalli mensili poiché, una volta raggiunto il regime di dosaggio terapeutico efficace, solitamente si osserva la normalizzazione della prolattina nel siero entro due-quattro settimane.

Interazioni con i farmaci

La mancanza di aderenza agli standard di assunzione raccomandati e diventa la ragione principale per cui alcuni atleti che sovrastimano i dosaggi lasciano feedback negativi. Se è normale, la dose è di 0,25 mg ogni quattro giorni, e se maggiore, poi ogni altro giorno fino a quando è normalizzata, e poi trasferito schema classico (standard). La ricezione di kabergolina con steroidi consente di eliminare il gonfiore dei muscoli e del viso.

Sullo sfondo di alti livelli di testosterone permette il rappresentante di una forte metà del genere umano si sente molto più forte e più sicuri. Grazie alla bassa prolattina, un uomo cessa di dipendere dall’opinione pubblica, diventa mentalmente più stabile. L’ormone peptidico influenza l’umore, ma la sua sintesi dipende direttamente dal comportamento. Quando un uomo è in stasi, la produzione di prolattina aumenta, e se è felice, un aumento di dopamina, al contrario, riduce significativamente la sintesi dell’ormone, cosa portare in palestra. Markus Falkenstätter scrive di argomenti farmaceutici nella redazione medica di Medikamio.

Poiché può intervenire una gravidanza prima del ripristino delle mestruazioni, si raccomanda di eseguire un test di gravidanza almeno ogni 4 settimane durante il periodo di amenorrea e successivamente ogni volta che il periodo mestruale ritardi più di tre giorni. Alle donne che non desiderano la gravidanza, si deve consigliare di adottare un metodo di contraccezione meccanica durante il trattamento con cabergolina e dopo l’interruzione di cabergolina fino alla scomparsa dei cicli ovulatori. Prima di iniziare la terapia è anche utile effettuare un’analisi della velocità di eritrosedimentazione (VES) o di altri marker infiammatori, un test della funzionalità polmonare/esame radiografico del torace e test della funzionalità renale.

Si consiglia il controllo dei livelli di prolattina sierica a intervalli mensili poiché, una volta raggiunto il regime terapeutico efficace, si osserva solitamente una normalizzazione della prolattina sierica nel giro di 2-4 settimane. La dose di DOSTINEX raccomandata inizialmente è di 0,5 mg/settimana somministrati in una o due volte (mezza compressa https://www.amuzuherbalclinic.com/2024/03/20/gli-effetti-dell-assunzione-di-proviron-scopri/ da 0,5 mg alla settimana ad esempio lunedi e giovedi). La dose settimanale va aumentata gradualmente, preferibilmente attraverso l’aggiunta di 0,5 mg a settimana a intervalli mensili fino a che non si raggiunga una risposta terapeutica ottimale. La dose terapeutica è di solito 1 mg alla settimana, ma può variare da 0,25 mg a 2 mg a settimana.

Inoltre, è necessario adottare precauzioni – da parte di entrambi i sessi – per evitare l’insorgenza di eventuali gravidanze sia durante il trattamento sia alla fine dello stesso, per un periodo di almeno un mese. Perciò, il trattamento con cabergolina durante la gravidanza deve essere evitato, fatto salvo per il caso in cui il medico non lo ritenga indispensabile. La cabergolina viene metabolizzata rapidamente ed estensivamente nel fegato ed escreta nella bile e, in misura minore, nelle urine. L’emivita nell’uomo è stimata tra 63 e 68 ore nei pazienti con malattia di Parkinson e tra 79 e 115 ore nei pazienti con tumori ipofisari.